S-CONOSCIUTI

Torino, Piazza Castello.
Vedo passare davanti a me una cascata di lunghe treccine blu e nere, non mi possono sfuggire, voglio sapere chi è, la rincorro e cerco di fermarla, lei si volta e e vedo il suo viso, finalmente vedo la sua persona, finalmente conosco Amy.
Si dimostra da subito molto simpatica ed è disposta a farsi fotografare, ha un fisico da modella e di lei sento dire più volte: “è bellissima” e concordo.
Il suo Paese di origine è il Senegal, ma è in Italia da sette anni, frequenta l’Istituto Alberghiero, ha lavorato come cameriera e baby-sitter, ma è attratta dal mondo della moda, mi dice “mi piacerebbe trovare un’occupazione in quel settore” , si definisce solare, chi le sta accanto ha molti più aggettivi per descriverla e fa sapere che è una ragazza misteriosa e che riserva tante sorprese.

Profumo di mele. C’è una ragazza dalla parte opposta della strada, vado verso di lei e mi accoglie con un sorriso, è ferma e ha in mano un sacchetto che contiene varietà diverse, differenti colori, differenti sapori, sono mele speciali, tutte finiranno nelle mie mani, è uno scambio che ha un fine ben preciso in questa giornata.
Elena, questo è il suo nome, è una volontaria di una associazione che assiste i malati oncologici.
Ha un motto “Sorriso sempre e comunque” e lo dimostra apertamente, è contagiosa nel sorridere, e trasmette ottimismo: è mattina e qualche nube oscura il cielo ma lei dice che uscirà il sole, indossa una t-shirt leggera, non sente freddo, il tempo sarà bello, me lo ripete sicura mentre io penso all’ombrello che ho con me nella borsa.
Voglio sapere qualcosa di lei, e scopro che ha tantissimi interessi nella vita, oltre a questo impegno lodevole,
…“pratico yoga, nuoto, immersioni,
nel tempo libero lavoro” dice scherzando…
La cosa che più mi ha colpita è stato il suo atteggiamento positivo, mi ha fatto riflettere su quante persone dedichino parte o tutta la loro vita a chi ha la sofferenza addosso.
La ammiro molto per quello che fa e glielo dico.
Aggiungo un ulteriore grande tassello alle mie conoscenze.
Grazie Elena!

Torino, settembre 2015

_
p.s.: le nubi del mattino sono sparite, il sole splende fino al tardo pomeriggio e la giornata è calda, a dispetto delle previsioni, Elena aveva ragione, a volte bisogna solo avere un po’ di fiducia in più, anche dopo una tempesta torna sempre il sereno.

Lui è Simone.
Vado di fretta e cammino veloce sotto i portici di via Po, raggiungo un gruppo di persone che sta procedendo nel mio stesso senso di marcia, sono tre uomini e stanno parlando, noto uno fra di loro, ha qualcosa di particolare, forse la sua gestualità, lo sorpasso, faccio pochi metri decisa a continuare la mia strada, poi invece mi rigiro e rivedo il gruppetto, e vedo il suo viso, la mia attenzione è solo su di lui.
Appena gli parlo del progetto mi dice che si occupa di grafica e fotografia, in questi casi mi sento sempre in soggezione, ma lui mi toglie subito dall’imbarazzo e mi racconta un po’della sua vita:
“Amo la musica (tutta, il fatto che suoni metal e derivati non deve fuorviare), il cinema di un certo tipo, la letteratura che ha qualcosa da dire, le arti in genere;
sono un malato di calcio, sia da guardare che giocato, passo più tempo in pantaloncini che con la chitarra in mano.”

Ancora non mi so spiegare che cosa mi abbia portata da lui,
ma due parole mi vengono in mente prima di tutto: musica e fotografia, glielo dico e lui mi risponde: “E’ il Karma…”

Torino, settembre 2015

Domenica. C’è grande fermento oggi, tantissime le manifestazioni che si svolgono in città.
Mentre percorro una via del centro lo vedo seduto, felpa grigia contro muro grigio, cappuccio abbassato sul viso, come se si volesse nascondere o non volesse essere disturbato, mi colpisce la sua calma, decido di andare da lui, che si scopre un tantino il volto e acconsente a farsi ritrarre.
Gianmaria si descrive così:
“Sono un musicista, suono principalmente jazz, in tutte le sue forme, oggi faccio busking con un gruppo manouche con cui talvolta collaboro”

Mentre lui attende pazientemente di suonare io aggiungo un altro tassello alle mie conoscenze fotografiche e musicali, anche i momenti di pausa portano bei risultati, se fossi arrivata più tardi l’avrei visto e sentito suonare, adoro la musica, ma forse non avrei avuto modo di conoscerlo da vicino così come ho fatto ora.

Torino, settembre 2015

_
A volte le persone che ritraggo sono sconosciute solo a me, ma sono note a molti o moltissimi, basta andare sul suo sito web:
http://www.gianmariaferrario.com/
Congratulazioni !!!

Carla mi stupisce con la sua voglia di comunicare, è una persona aperta, vuole farsi conoscere.
“Sono esigente, precisa, sono contenta di essere al mondo, ho fatto un percorso nella mia vita e mi sono sposata due volte, mi avvicino ai settant’anni con tanta energia e qualche fragilità, amo relazionarmi profondamente con le persone”.
Nel momento in cui la incontro si nasconde dietro un paio di occhiali scuri, provo a dirle di toglierli per farsi fotografare e mi mostra due occhi profondi e bellissimi.
Ci sono incontri che lasciano un segno, e quello con Carla mi fa riflettere, dal fiume di parole che scaturisce mentre si descrive ricavo un ritratto non solo fotografico, ma anche strettamente personale, quello di una donna ammirevole, che dimostra di avere molta grinta, la stimo per la sua dedizione e partecipazione attiva al volontariato,
glielo dico perché penso le faccia piacere.
Credo che abbia “una marcia in più”, una somma di forza, coraggio, altruismo e tantissimi altri ingredienti miscelati con tanto amore.
Suo marito usa una definizione alquanto simpatica e ironica su di lei, le faccio notare che deve volerle molto bene e lei mi risponde di si, gliene vuole molto, ed è ricambiato.

Le parole che più mi hanno colpita sono state “Sono contenta di essere al mondo”, una dichiarazione per nulla banale e non molto frequente.

Torino, settembre 2015